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ARTE, BAMBINI E VALORI

Incontrando i bambini della scuola primaria, in questi giorni, chiacchierando con loro di Carlo Crivelli e dei simboli nell’arte rinascimentale, ho riassaporato il motivo per cui amo l’arte “antica”, per cui mi piace parlarne, trasmetterla, condividerla.

Come tutti i linguaggi artistici, parla in modo diretto e profondo alla nostra mente e dall’intelletto i suoi messaggi scendono nell’anima, sollecitano la coscienza. Cogliere “il racconto nascosto” nell’opera che abbiamo studiato ha offerto a me e ai bambini l’opportunità di  scoprire e utilizzare parole un po’ in disuso. Parole nascoste nei simboli, parole come …

nobiltà d’animo, purezza, fedeltà,

valore, peccato, fecondità,

eternità, giustizia, follia,

prosperità, tradimento, riservatezza,

spiritualità.

Vocaboli che significano realtà umane fondamentali, importanti. Eppure erano davvero pochi i bambini che le conoscevano o che ne intuivano il significato e sono stati pochissimi quelli che hanno sapute spiegarlo aiutandosi con dei sinonimi.

Però incuriositi da unicorni, smeraldi, blu lapislazzuli o melograni, tutti i bambini (nota bene, anche quelli “difficili”) hanno voluto conoscere i concetti che esprimono e sono stati capaci di riutilizzarli, ad esempio dicendo chi tra i loro conoscenti esprime nobiltà d’animo (le nonne sono gettonatissime!) oppure creando a loro volta splendidi disegni simbolici, ricchi di significato e di intensità.

I bambini sono molto interessati a tutto ciò che riguarda l’interiorità, gli stati d’animo, le relazioni e i sentimenti, i comportamenti e le motivazioni. Sono pronti e autentici, non hanno filtri, sono acuti e desiderosi di bene. Sono interlocutori più interessanti di quanto normalmente si creda e non hanno alcuna paura di scendere in profondità. L’arte ci aiuta a parlare con i bambini di realtà umane e valori eterni e farlo ci spinge a rispolverarli noi per primi, a verificare a che punto siamo, per fare educazione, non moralismo.

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